Memory on air
I podcast degli incontri su Radio Città Fujiko
12.10.2011 - Crimini italiani per il 67° anniversario eccidi di Monte Sole?
Il 12 ottobre abbiamo iniziato la stagione intervistando Filippo Focardi, prof di storia contemporanea, che è stato con noi in occasione delle Commemorazioni del 67° anniversario degli eccidi di Monte Sole per parlare dei crimini italiani all’estero prima e durante la seconda guerra mondiale.In particolare abbiamo raccontato la strage di Domeniko dove l’esercito italiano ha ucciso 145 civili. E ve l’abbiamo raccontata perché a Monte Sole abbiamo ospitato Stathis Psomiadis, uno dei famigliari delle vittime che ha deciso di reclamare giustizia nei confronti della nostro stato.
26.10.2011 - Terra bene comune
Tutti parlano di crisi e di debiti insolvibili e di bisogno di rilanciare la crescita. Perchè dovrebbe parlarne anche MemoryOnAir? Perchè probabilmente uno sguardo un po’ più laterale, non bloccato nel paradigma dominante ma che indaghi i meccanismi di lungo corso, ci può aiutare a trovare delle idee di resistenza e di manutenzione del quotidiano.
Ne parleremo con Roberta e Germana dell’associazione Campi Aperti e tra le promotrici della campagna nazionale Genuino Clandestino.
9.11.2011 - I Balcani, questi lontani...
Riflessioni a latere sulla nascita e sviluppo della violenza di genere: un percorso di consapevolezza è possibile?
Ne abbiamo parlato con Patrizia Rampioni dell’associazione Orlando, indagando su cosa può significare questo a livello quotidiano e personale.
23.11.2011 - Punti per un permesso di soggiorno?
Per ottenere il permesso di soggiorno, lo straniero dovrà, tra le altre cose dimostrare di avere la
Conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia
Crediti riconoscibili:
Livello sufficiente: 6
Livello buono: 9
Livello elevato: 12
e dovrà sottoscrivere la Carta dei Valori, della Cittadinanza e dell’Integrazione che dice che
“L´Italia è uno dei Paesi più antichi d´Europa che affonda le radici nella cultura classica della Grecia e di Roma. Essa si è evoluta nell´orizzonte del cristianesimo che ha permeato la sua storia e, insieme con l´ebraismo, ha preparato l´apertura verso la modernità e i principi di libertà e di giustizia.
I valori su cui si fonda la società italiana sono frutto dell´impegno di generazioni di uomini e di donne di diversi orientamenti, laici e religiosi, e sono scritti nella Costituzione democratica del 1947. La Costituzione rappresenta lo spartiacque nei confronti del totalitarismo, e dell’antisemitismo che ha avvelenato l´Europa del XX secolo e perseguitato il popolo ebraico e la sua cultura.
La Costituzione è fondata sul rispetto della dignità umana ed è ispirata ai principi di libertà ed eguaglianza validi per chiunque si trovi a vivere sul territorio italiano. Partendo dalla Costituzione l´Italia ha partecipato alla costruzione dell´Europa unita e delle sue istituzioni. I Trattati e le Convenzioni europee contribuiscono a realizzare un ordine internazionale basato sui diritti umani e sulla eguaglianza e solidarietà tra i popoli.
La posizione geografica dell´Italia, la tradizione ebraico-cristiana, le istituzioni libere e democratiche che la governano, sono alla base del suo atteggiamento di accoglienza verso altre popolazioni. Immersa nel Mediterraneo, l´Italia è stata sempre crocevia di popoli e culture diverse, e la sua popolazione presenta ancora oggi i segni di questa diversità.
Tutto ciò che costituisce il patrimonio dell´italia, le sue bellezze artistiche e naturali, le risorse economiche e culturali, le sue istituzioni democratiche sono al servizio degli uomini, delle donne, dei giovani, e delle future generazioni. La nostra Carta costituzionale tutela e promuove i diritti umani inalienabili, per sostenere i più deboli, per garantire lo sviluppo delle capacità e attitudini di lavoro, morali, spirituali, di ogni persona.”
Quale il senso di questa norma?
Ancora domande e non risposte su cosa significhi per tutt* e/o per ciascun* la parola identità!
7.12.2011 - La crisi necessaria?
“(…) Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno della crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali ad un livello comunitario. I cittadini, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico ed economico del non farle diventa superiore al costo del farle perchè c’è una crisi in atto, visibile, conclamata”(…)
Mario Monti, Università Luiss di Roma, febbraio 2011
Per sentirlo, guarda il video:
La crisi è quindi necessaria. E la cessione della sovranità anche. Ma a chi cediamo queste sovranità? A organismi democratici? Ci siamo mai veramente chiesti da chi è composto e come viene scelto questo “livello comunitario” a cui cediamo la sovranità?
Continuiamo a farci delle domande e a cercare incessantemente delle risposte che possano dare un senso vero alla parola “democrazia”.
21.12.2011 - Ius soli vs. Ius sanguinis
“Nè la razza nè la lingua creano la nazionalità, ma l’insieme delle idee, degli interessi, dei sentimenti, dei ricordi, delle speranze.”
Fustel Coulange, storico francese 1830-1889
Noi ne parliamo con Teresa Nwobodo, studentessa di medicina e ex-partecipante ai campi della Scuola di pace.
11.1.2012 - Arance Equosud sul tir giusto
Bellissimo! Prima Michela (Associazione CampiAperti www.campiaperti.org) poi Ahmed (Associazione Africalabria www.africalabria.org) ci hanno accompagnato sulle strade di una scelta alimentare e di consumo che si rivela essere una precisa scelta politica.
Comprare arance e clementine dalla Grande Distribuzione Organizzata significa sostenere lo sfruttamento e il razzismo di chi maltratta lavoratori e ambiente.
Se ancora ce ne fosse stato bisogno, ora non possiamo più dire ma io non lo sapevo…
25.1.2012 - Arte e Memoria
“L’arte sotto molti punti di vista non è innocente. L’arte è collegata al business, alla politica e ad altri obiettivi.”
Così ci ha detto Matthias Goeritz, scrittore tedesco che abbiamo incontrato in occasione della sua permanenza a Ferrara qualche settimana fa.
Quale arte per fare memoria? Perché?
In occasione del giorno in cui tutt* devono ricordare, noi proponiamo una riflessione sul come ricordare, e soprattutto a quale fine. Buon ascolto.
14.3.2012 - Generazione OnTheMove
“Ci chiamano migranti di seconda generazione. Ci chiamano stranieri, extracomunitari, o, ancora, marocchini, senegalesi, eritrei, cinesi, etc… A volte ci chiamano utilizzando insulti apertamente razzisti. Altre volte ci chiamano a sostenere file interminabili davanti le questure per ottenere un permesso di soggiorno quando compiamo i 18 anni di età. Ci chiamano, poi, a lavorare nelle cooperative o nelle fabbriche per pochi soldi, per fare i lavori più duri con contratti di pochi mesi, e ci chiamano perchè sanno che non possiamo dire di no, perchè dire no è un lusso che si possono permettere in pochi, perchè noi se vogliamo restare dobbiamo lavorare per avere un permesso di soggiorno. Oppure ci chiamano studenti di serie B perchè affolliamo i banchi di scuola degli istituti professionali e tecnici, ci considerano gli ultimi della classe, future braccia da sfruttare e poco più. Ci chiamano, ci chiamano, ci chiamano. Ma forse non sanno che non risponderemo più all’appello per alzata di mano. Non sanno che il nostro nome non è seconde generazioni: noi siamo generazioni in movimento”.
www.labonthemove.wordpress.com
E non perdetevi la bellezza e la profondità di questo video:
Diffondete!
28.3.2012 - The Last Farmer
Insieme a Giuliano Girelli, documentarista autore del film “The last farmer”, abbiamo discusso di sistema economico dominante e imposto, delle possibilità di resistenza e del significato dell’espressione comune qualità della vita.
Non è solo una questione di finanza: il pensiero neoliberista sta soffocando molti altri aspetti della nostra vita e delle nostre relazioni. Forse sarebbe il caso di riprenderne possesso.
Non perdetevi il documentario www.thelastfarmer.org
11.4.2012 - La Fi-Umana
“Gli ostacoli alla libera espressione delle potenzialità del singolo possono, crediamo, essere abbattute solo favorendo la realizzazione dei principi ideali di uguaglianza, libertà e solidarietà. Questi valori si concretizzano nel diritto alla diversità nella pari dignità sociale, nel diritto all’istruzione, alla cultura, alla formazione e alla tutela sociale.”
Ne abbiamo parlato con Stefano Merzi, presidente dell’associazione La Fi-Umana e, non accidentalmente, educatore alla Scuola di Pace.
25.4.2012 - Il nostro 25 aprile - resistere a...
Fragilità, aggressività, potere”Ho scritto questo libro perché mi sentivo come un granello di sabbia in balia del vento. Alla mia età, avevo paura di non resistere. Ma prima di cedere volevo capire perché spesso nella mia vita avevo avuto paura. E volevo capire le ragioni non solo della mia paura, ma anche della paura degli altri. E desideravo infine comprendere perché così spesso la paura mi rendeva aggressivo e perché l’aggressività mia e la prepotenza degli altri erano strettamente intrecciate. Mi domandavo, in sostanza, qual era il rapporto fra la paura, l’aggressività e la violenza scatenata dai miei simili nel corso dei millenni”.
La nostra intervista a Danilo Zolo, che ci parla del suo ultimo libro Sulla paura. Fragilità, aggressività, potere edito da Feltrinelli
23.5.2012 - Monte Sole Balkan Festival
Il Monte Sole Balkan Festival è un festival internazionale di musica dedicato all’area balcanica, e ospita musicisti provenienti dai paesi dell’est Europa oppure gruppi provenienti da altre aree del mondo che ripropongono e rielaborano i repertori della musica balcanica.
Il Festival raccoglie l’eredità del Loiano Balkan Festival, giunto nel 2009 alla sua terza edizione, che ha visto la partecipazione di musicisti provenienti dalla Serbia, dalla Slovenia, dalla Macedonia, dalla Bosnia, dall’Albania, dalla Francia e dall’Italia, con una ottima risposta di pubblico e una buona attenzione a livello mediatico. Il festival si propone di avvicinare il pubblico ai repertori della musica balcanica, di favorire il dialogo e l’amicizia fra i popoli, di creare una atmosfera di festa, grazie anche alla carica energica che questo genere di musica è in grado di sviluppare. E’ stata scelta la nuova location di Monte Sole per diversi motivi, primo fra tutti la grande importanza storica di questo luogo, diventato, come parco storico, simbolo di pace e di interscambio interculturale; grazie inoltre alla bellezza del suo paesaggio, Monte Sole si addice ottimamente ad ospitare un Festival internazionale di musica.
6.6.2012 - Postfeminism?
Il femminismo in Italia durante e dopo l’era berlusconiana, fra il mutamento sociale dei rapporti fra i sessi e la riscrittura neoliberale e postfordista della libertà femminile. Occhi internazionali su un case-study sintomatico delle tendenze globali in un convegno multidisciplinare a Bologna.
Ti definiresti femminista? In Full Frontal Feminism (Seal Press, 2007), Jessica Valenti, giovane femminista e blogger italo-americana, risponde alla domanda in modo provocatorio e un po’ sornione: «Il femminismo è qualcosa che definisci per te stessa», infatti «se sei femminista, la tua vita di tutti giorni è migliore. Prendi decisioni migliori. Fai sesso meglio». Un altro saggio del Valenti-pensiero: «C’è qualcosa di sbagliato nell’essere brutte, grasse o pelose? Naturalmente no. Ma siamo oneste: nessuno vuole essere associato con qualcosa che è considerato sfigato o non attraente. Fatto sta che le femministe sono donne davvero in gamba (e attraenti!)».
da Il Manifesto del 6 giugno 2012, grazie a Nicoletta Marini-Maio e ad Ellen Nerenber
20.6.2012 - La vecchia stagione del Nordafrica
La risoluzione 1973 del 19 marzo 2011 da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu autorizza l’intervento militare della Nato in Libia, dove è ormai in corso da più di un mese la guerra civile. Il 20 ottobre Gheddafi viene ucciso a Sirte.
E in Italia si smette di parlare di Libia e di primavera araba.
Ma a che punto siamo?
Soprattutto: chi continua a soffrire per questa situazione?
Abbiamo provato a parlarne con Gabriele Delgrande, giornalista del blog Fortress Europe, da Tunisi, e abbiamo tentato di alzare nuovamente la voce sul destino di migliaia di uomini e donne che muoiono nella più assoluta indifferenza.
Con questa puntata si conclude l’avventura di MemoryOnAir.
Ma non ci stancheremo mai di dire che se non si vuole che il passato ritorni non basta recitarlo. Solamente riportando in noi il carnefice riusciremo a trasformare il dovere di memoria delle commemorazioni, le sue banalizzazioni e sacralizzazioni, in lavoro di memoria che interroga il presente e smaschera quei meccanismi che tracciano il continuum di violenza tra crimini di guerra e crimini di pace, quello stato di eccezione che ancora oggi riduce l’altro a homo sacer, nuda vita sui cui la biopolitica ha il potere di decidere quando cessa di essere degna di essere vissuta e può essere lasciata morire, divenendo ab-bandonabile alla morte “suicida” in cella o alla morte per sete e annegamento nel canale di Sicilia.